venerdì 13 marzo 2009

Una lingua per me difficle!

Caro e Fighissimo Zio Luigi!
Ho letto un libro molto interessante, scritto in Giapponese da una mia connazionale.Sono certa che anche tu saresti curioso di conoscere il contenuto, cosi,per prima cosa ti parlero' della scrittorice che si chiama MARI YONEHARA,sebbene lei abbia scritto anche libri di narritiva su vicende reali, in parecedenza aveva lavorato come interprete simultanea in lingua Russa,all'epoca cruciale in cui avvenne lo sfacelo dell'uione Sovietica. L'interesse per questa lingua, lei lo deve al fatto che tutti i componenti della sua famiglia, e specialmente il padre, facevano parte del partito comunita giapponese pur essendo degli intellettuali ricchissimi. In ogni caso quest'uomo era molto stimato nell nostro ambiente politico capitalista,del quale si ha ancora un rispettoso ricordo. Era tornato in patria dopo aver vissuto per tanti anni nell'unione Sovietica. Per questo MARI YONEHARA e sua sorella, trovandosi in quei paesi hanno frequentato la scuola Russa. Siccome in quella scuola c'erano degli studenti che provenivano da ogni parte dell'Unione,era ovvio che ogniuno di loro aveva accenti e opinioni diverse. Così,questa scrittrice ebbe l'opprtunità di imparare a riconoscere la provenienza di ogniuno di loro.Per questa ragione,quando decise di fare l'imterprete,fu molto agevolata dalla conoscenza delle diverse mentalità dei paesi comunisti.Rgione percui fu molto apprezzata e utilizzata nelle conferenze al vertice tra Giappone e Russia.
Per esempio:il presidente ELTSIN la preferiva su tutti;tra l'altro, è risaputo che questo presidente ,era una persona molto difficile,tanto che sembrava un dittatore.E tutte le volte che è venuto in Giappone,si è dimostrato moto capricioso e viziato,comportandosi a volte come un bambino creando molto imbarazzo. Però questa scrittrice ha sempre saputo intermediare molto bene,e con tatto diplomatico è riuscita a perseguire ogni esigenza circostanziale, con tutti i politici e funzionari. Per questa sua abilità ricevette molti ringraziamenti e ricompense dal nostro governo,diventando una persona importante. Purtroppo è venuta a mancare nel 2006,all età di cinquantasei anni.
Di questa scrittrice vorrei poter leggere tutti i suoi libri,perchè sono molto interessanti. Tra l'altro,questa signora ha dato a noi giapponesi dei consigli al quanto importanti e insospettati. Per esempio,ha scritto che per capire gli occidentali,dovremmo leggere prima di tutto la Mitologia Greca,le favole di Esopo,il vecchio testamento e i vangeli. Sebbene io non sia brava ad imparare le lingue come lei,ho trovato i suoi suggerimenti condivisibili. In un libro che ho apena finito di leggere,ci sono molti episodi riguardanti il periodo in cui MARI YONEHARA faceva l'interprete. Non potevo credere che anche per lei,bambina cresciuta in un ambiente favorevole,per apprendere una lingua,le è costato tanta fatica, ma ancor più impegnativo è stato il lavoro d'interprete.
Di solito,quando gli interpreti fanno i traduttori in una conferenza internazionale,si riuniscono in gruppi e si associano ad altri di paesi diversi,per cui questa scrittrice racconta che gli interpreri giapponesi erano molto invidiosi di quelli occidentali. Perchè ai loro occhi sembrava che per costoro fosse molto più facile tradurre. Anch'io quando frequentavo la scuola di lingua italiana,molte volte provavo questa invidia proprio per gli studenti occidentali! Ora però,sapendo di questa difficoltà,mi sento sollevata e sebbene il mio livello fosse molto più basso di questa interprete,mi sono consolata sapendo che anche i traduttori occidentali si tormentano mentre cercano di tradurre alla perfezione.
Sempre in questo libro,viene usato un detto rinascimentale Italiano,che paragona la traduzione letteralmente fedele a una donna bruttina ma sincera e brava. Invece una traduzione ricca e accattivante,a una donna bella,dall'apparenza vistosa ma poco fedele. Questa scrittrice ci spiega che gli interpreti occidentali hanno la tendenza a ricercare la bellezza della frase. Invece i nostri preferiscono la fedeltà letterale. Quando ho letto questa parte del libro,mi sono messa a ridere,perchè quando traduco dal Giapponese all'Italiano cercando di essere fedele al testo,tu mi rimproveri sempre perchè non uso la fantasia,dato che il mio modo di tradurre rende la frase quasi incomprensibile in Italiano. Per cui, dopo che ho tradotto in più modi il testo Giapponese,tu correggi tutto il mio lavoro,rendendomi frustrata e un pò delusa, perchè scompare il senso originario da me voluto!


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